CONOSCI
Canale dall’andamento sinuoso
Emissario del fiume Bacchiglione, strumento di strategia politica nel XII secolo tra padovani e vicentini.
STORIA
Il canale Bisatto o Bisato è un emissario del fiume Bacchiglione e del lago di Fimon. Il nome Bisato in dialetto veneto significa anguilla, in riferimento al suo andamento sinuoso.
Il canale, che attraversa Monselice, nacque in epoca medievale dalla “guerra dell’acqua” tra padovani e vicentini.
Questo corso infatti nacque come strumento di strategia politica nel XII secolo quando Vicenza ha la necessità di collegarsi con il mare per approvvigionarsi di sale e di altri generi essenziali.
Per fare ciò utilizza il corso del fiume Bacchiglione che passa per Padova. Nonostante un accordo stretto nel 1115 che garantiva ai vicentini la libera navigazione fluviale fino al mare, dopo qualche anno i padovani impedirono il
passaggio nel loro territorio. Per ritorsione tra il 1139 e il 1145 i vicentini in guerra con Padova escavarono il canale Bisatto per deviarvi le acque del Bacchiglione e privare così i patavini dell’acqua di difesa della città.
Deviano le acque costruendo una steccaia con pietre e legname. Ciò provoca l’immediato intervento armato del comune di Padova poiché l’assenza di acqua provoca il blocco di molte attività, dai mulini alla navigazione dall’irrigazione
dei campi al prosciugamento dei fossati di difesa cittadini.
I vicentini avevano ben studiato questa mossa strategica, poiché la deviazione distava da Padova 25 km e, a protezione del Bisatto ci sono i Colli Euganei. I Padovani occuparono quindi Longare e rimisero il Bacchiglione nel suo letto.
Il conflitto però si inasprì a tal punto che fu necessario l’intervento del Patriarca di Venezia e del Pontefice attraverso i suoi vescovi. La situazione tornò alla normalità solo con la pace di Fontaniva (1147), quando furono smantellate
le chiuse e le rostre che deviavano l’acqua del Bacchiglione.
Dopo questa spiacevole esperienza, i padovani scavarono il canale Piovesella da Noventa a Padova e poi fino a Strà con il nome di Piovego. Inoltre nel 1314 la Repubblica di Padova decise di garantirsi l’approvvigionamento dell’acqua
di difesa scavando il canale Brentella, congiungendo così la città con il Brenta. Il Bisatto nasce quindi nel comune di Longare, in provincia di Vicenza, attraverso una chiusa dove il Bacchiglione versa le proprie acque nell’alveo
poco più che torrentizio del Bisatto. Il percorso si snoda da Longare in direzione sud, costeggiando prima i Colli Berici e quindi puntando decisamente verso i Colli Euganei.
Entrato in provincia di Padova, attraverso Lozzo Atestino giunge nell’abitato di Este, dove confluiscono diversi altri corsi d’acqua fra cui il Frassine. Il corso del Bisatto prosegue con andamento sinuoso, da cui deriva forse il nome,
fino a Monselice; dopodiché, passato sotto un paio di ponti mobili, attraversa la località Rivella dove sorge la villa Emo, raggiungibile anch’essa attraverso un ponte mobile. Dopo alcuni chilometri, si giunge a Battaglia Terme dove,
dopo aver attraversato i ponti de’ Fero, dei Scaini, Cavalcanti (del 1838), e delle Terme (del 1993), accoglie le acque canale di Battaglia per formare il canale Vigenzone attraverso una conca di navigazione.
Oggi il canale Bisatto serve principalmente da collettore di acqua irrigua e viene alimentato principalmente dal contributo del canale Liona e dal fiume Frassine. Ma il suo argine costituisce uno splendido tratto della E2-Ciclovia dell’anello dei Colli Euganei. Di recente si è inoltre avviato un progetto di recupero della navigazione fluviale grazie ad una compagnia di navigazione che ha realizzato un’imbarcazione ad hoc in grado di navigare agevolmente anche su fondali in alcuni casi bassi come quelli del Bisatto avviando nuovi percorsi di visita per scolaresche e gruppi.