SCOPRI LE ORIGINI
Parco all’inglese con laghetto, fossati e giardino botanico
Salutare e preziosa area pubblica attrezzata per l’aggregazione sociale della popolazione e per l’accoglienza dei turisti.
storia
Le origini del parco sono dovute al padovano Giovanni Battista Cromer (1743-1809), uomo di vasta cultura e celebre avvocato del foro. Volle dotare la sua villa di Monselice di un parco ubertoso e alla moda del tempo.
Un parco all’inglese creando montagnole, laghetto e fossati dove copiosa poteva scorrere l’acqua attinta dal vicino Canale di Monselice che attraversa la cosiddetta “Verta” compresa tra le mura
del parco e l’argine del canale, oggi interamente urbanizzata. Grazie alla frequentazione dell’élite intellettuale veneta del suo tempo, Giovanni Battista Cromer si è guadagnato un posto di rilievo nella storia dell’arte neoclassica
acquistando nel 1794 la statua dell’Esculapio scolpita da Antonio Canova. Questa insigne opera scultorea abbelliva fino al 1887 la nicchia antistante la montagnola della ghiacciaia, come si evince da una pittura dell’artista pistoiese
Teodoro Matteini.
Oggi la pregevole statua è conservata presso i Musei Civici agli Eremitani in Padova.
Il vasto bosco era allestito su quasi due ettari, oggi ne rimane una sola porzione di poco meno di un ettaro, con tre montagnole rispettivamente abbellite da pergolato su esili colonnine, da gazebi in stile giapponese, purtroppo andati
distrutti. Dopo il devastante “uragano” che ha distrutto gran parte del parco nel luglio del 1891, nella più alta montagnola venne realizzata la ghiacciaia.
Si tratta di un manufatto in laterizi, oggi fruibile ai visitatori.
Nel 1990, l’Amministrazione comunale procedette all’acquisto del parco. Una parte dell’area venne concessa alla Provincia di Padova per assegnarla all’Istituto Agrario utile alle specifiche attività didattiche, che ne fruisce a tutt’oggi. Con bando pubblico, a partire dal 2001 il parco viene assegnato, in gestione convenzionata, ad associazioni locali. La storia del Parco si è arricchita di una pagina significativa e prestigiosa.
È la pagina scritta il 15 giugno 2014 alla presenza di Dario Fo, Nobel per la Letteratura, che ha dedicato una secolare pianta del parco alla memoria della sua consorte Franca Rame, formidabile compagna di memorabili rappresentazioni teatrali.
Nello stesso anno il parco si arricchisce di un’area dedicata a Giardino Botanico. Questo “polmone verde” della città che consta di circa 4 ettari, è un salutare e preziosa area pubblica attrezzata per l’aggregazione sociale della popolazione e per l’accoglienza dei turisti di ogni età.